DELL'ARTE DI HRVOJE RADOVANOVIC

Hrvoje Radovanovic è un creativo silenzioso, tenace e dedito. Anche se l’arte non è mai stata la definitiva e principale scelta professionale di questo autore lui ha creato un opus artistico molto ampio ed estremamente interessante, nato dal sincero bisogno e dalla "sensualità interiore".
Attraverso la pittura Hrvoje Radovanovic ha espresso la propria sensibilità artistica, il proprio modo di sentire il mondo ed i tempi, il proprio rapporto con la quotidianità. Nel suo esprimersi è sempre presente una chiaramente visibile nota poetica, un perenne bisogno di rimodellare ogni impulso della realtà in una caratteristica e molto soggettiva espressione pittorica, in un’intima confessione di sentimenti più sottili, in una dichiarazione artistica.

Trovo importante ricordare che già in giovane età Hrvoje Radovanovic manifesta l’eccezionale predisposizione all’arte. E' cresciuto in una famiglia con spiccata vocazione creativa. Nel periodo tra le due guerre mondiali suo padre Stanko era tra i più noti creatori di fumetti in Jugoslavia, vicino agli esponenti della riconosciuta scuola di fumetto formatasi attorno ad Andrija Maurovic.


Vecchio Gatto di Andrija Maurovic

Stanko Radovanovic é probabilmente uno dei nostri più importanti sceneggiatori di fumetti, ma il giornalismo non era il suo unico interesse. Ereditando il talento di sua madre Helena, si e’ dedicato alla pittura e per un po’ al graphic design ed alla ceramica; diplomatosi all'accademia navale prosegue studiando storia dell'arte. Un padre così, è ovvio, ha potuto trasmettere al proprio figlio l'interesse per l’arte (esattamente come Hrvoje lo tramanderà alla figlia Mirna, scultrice accademica). E’ per questo che l'avventura creativa di Hrvoje Radovanovic inizia prestissimo, già nell'età adolescenziale.
Si manifesta spontaneamente, il suo talento. Poi, negli anni '50 nascono i primi dipinti che dichiarano la serietà del suo impegno artistico. E’ da allora che in modo continuativo e dinamico si svolge la strada del cammino artistico di Radovanovic. Durante questo cammino artistico pluridecennale sono nate numerose e varie opere. Hrvoje Radovanovic appartiene a quella specie di artisti curiosi che attraversano i processi creativi con spirito aperto e propensione alla ricerca ma anche con bisogno costante di tornare ai principi di fondo dove mettere alla prova le proprie capacità nell’ambito dell’approccio "classico", dove esprimere propri interessi e realizzare dichiarazioni artistiche rilevanti.
Certo, per quanto riguarda quest’approccio "classico", i più coerenti sono i dipinti iniziali dell’avventura creativa di Radovanovic. Questo è ben visibile in alcuni disegni ed acquarelli caratterizzati dalla sicurezza accademica e dalla precisa interpretazione dei motivi scelti. "Motivo di Ostojicevo", "La Croce di Jazovo" (tutti e due del 1956), "Casa a Brcko" (1958) e sopratutto alcuni disegni figurativi e vedute paesaggistiche testimoniano la formazione del giovane artista, il suo tentativo di dipingere realizzando un atto integrale della comprensione ed interpretazione del mondo. Tutti questi lavori sono in assoluta coerenza con le correnti artistiche jugoslave del epoca. Nonostante creasse al di fuori dei grandi centri artistici, in quegli anni '50 Hrvoje Radovanovic era in perfetta sintonia con quelle opere pittoriche che con caratteristico approccio realistico annotavano un tempo e le sue peculiarità. Perciò, una parte di opere di questo artista è anche una preziosa ed emozionante testimonianza, una sincera e veritiera annotazione su un tempo che fu, oltre al suo evidente valore artistico.
Nel periodo che segue Hrvoje Radovanovic “espressionizza” le sue dichiarazioni pittoriche. Non è un'espressionismo troppo radicale, nemmeno gestuale del tipo di Konjovic che all'epoca eravamo abituati ad incontrare nel territorio d’arte della Vojvodina. Semplicemente, il livello di maturità artistica raggiunto permetteva all'artista di esprimere più coraggiosamente i propri sentimenti più intimi. Nel "Tulipani" (1965-1966) è visibile un personale espressionismo moderato. Ma presto prende forme più chiare e dirette in una serie di autoritratti. Qui, in una specie di duello senza risparmio con se stesso l'artista ha reagito con un espressionismo più deciso: Radovanovic si è poi occupato dell’espressionismo del gesto ma anche dell'espressionismo del colore e della forma. Bisogna constatare che in questi dipinti, acquarelli e pastelli l'artista ha sempre creato un'atmosfera cromatica unica e particolare. Questo equilibrio cromatico interno del dipinto è sempre stato un riflesso diretto dell'umore dell'artista, del suo sentimento, della sua cognizione poetica del quadro e della sua missione, del suo senso.
Durante il periodo che copriva la fine degli anni 60 ed i primi 70, Hrvoje Radovanovic esplora anche il concetto pittorico astratto. Si avverte di nuovo la sua capacità di sentire le pulsazioni del mondo e dell'arte attuali. Quello che nelle sue opere giovani poteva essere inteso come tendenza verso la visione integrale del mondo, ora si concentra su dei problemi parziali, su dei frammenti dell’arte e della realtà analizzate. Il mondo di quegli anni induce a numerosi cambiamenti politici, sociali, ma anche scientifici. Erano tempi della famosa "guerra fredda" ma anche tempi delle grandi conquiste scientifiche. Si aprivano nuovi varchi nei concetti fino ad allora considerati esatti; attraverso il forte ed incalzante movimento astratto l’arte e la pittura riesaminano il proprio senso, il proprio linguaggio espressivo. Durante gli anni 60 e 70 nell'astrazione si focalizza sul significato primario degli elementi pittorici come agenti spirituali basilari del quadro, invece che sulla dedizione realistica all'interpretazione dei motivi attraverso la quale si propongono concetti artistici, punti di vista e messaggi. Allo stesso tempo linee, colori, composizione ed altri elementi artistici autentici hanno un autonomia nel proprio significato plastico e pittorico. Così il quadro e l'opera d'arte si mostrano ed affermano come realtà assestante, come mondo spirituale a parte costruito dalla volontà e sentimento dell'artista. Nelle sue opere astratte Hrvoje Radovanovic è concettualmente indirizzato verso una definizione simbolica molto personale del contenuto plastico. Ma in alcune sue opere il suo metodo creativo raggiunge un carattere molto più radicale - l’artista supera la bidimensionalità del quadro e si insinua nello spazio. I particolari aggiunti non solo aprono questo nuovo varco ma in qualche modo danno corpo a nuova dimensione dell'arte di Radovanovic rendendo toccabili le sue idee artistiche. Un’opera caratteristica di questo periodo è "Libellula" (1971-1972). Qui domina un connubio sintetico di soggettivismo coloristico e razionalismo geometrico raggiunto assemblando concetti astratti.
In alcune opere successive, come "Tubi rossi" (metà anni 70) e "Forme colorate per le scarpe" (1983), Radovanovic crea delle visioni pop-art nelle quali gli oggetti veri si incorporano nelle opere d'arte. Allo stesso tempo, con queste opere l’artista entra nel campo del surrealismo che affiora in alcuni quadri. Là si lascia andare alla fantasia, alle visioni, ai sogni. In alcuni quadri l'atmosfera surreale è ottenuta stilizzando rappresentazioni figurative mentre nei pastelli e tempere dipinti nel 1975 Hrvoje Radovanovic "cita" motivi noti della storia dell'arte ("Giocatori di carte", "Tre grazie"), definendoli attraverso l'accentuazione psichedelica del ruolo della luce all’interno del quadro.
Gli anni '90 riportano Hrvoje Radovanovic al realismo. In questo suo ritorno al concetto integrale del quadro si contraddistingue il singolare opus "Gatti". Lì l’artista raggiunge con semplicità la ricchezza del significato pittorico - plastico. Il carattere della rappresentazione realistica si avvicina alla "cultura dello schermo televisivo", all'immagine precisa della realtà. Ma in realtà l'artista rimane fedele a se stesso ed alla propria cognizione dell'arte arricchendo le sue opere con un certo umore poetico. Contemporaneamente in questa serie percepiamo una particolare stratificazione dei significati: è una storia completa con contenuto chiaramente determinato e visibile (il motivo principale dell'attrazione deduttiva della forma del gatto è arricchito da numerosi significati del gatto come concetto simbolico assestante); tutto è fondato sul linguaggio degli elementi artistici di base (disegno sicuro e preciso, cromatismo e valori armoniosi, composizione bilanciata) ed ogni dipinto, pastello e disegno di questo ciclo possiedono una certa carica emotiva.

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L'opus artistico di Hrvoje Radovanovic, realizzato in più di 4 decenni, scorreva in direzioni dinamiche nel suo corso. Per uno storico e critico d'arte coscienzioso non è per nulla facile assimilare un processo così vivace. La linea conduttrice dello sviluppo creativo dell’artista ricostruita a ritroso mostra come Radovanovic ha sempre trovato le risposte artistiche autentiche in modo aperto, con molta curiosità ma anche sensibilità per impulsi dal mondo e dai tempi in cui creava. Ma tante altre minori strade, corsi paralleli e svolte accompagnano il suo principale e basilare percorso.
Non si tratta solo della (in)coerenza stilistica. Oltre alla pittura, Radovanovic si è dedicato anche agli altri media. Ha fatto dei cartelloni pubblicitari maggiormente dominati da un disegno del contenuto ben definito, completati e spiegati da segni testuali; ha illustrato dei libri, sintonizzando i propri potenziali da disegnatore con fili letterari o altri; ha fatto caricature esprimendo un umorismo sia artistico che del contenuto; ha disegnato vignette per giornali; e finalmente (come suo padre!) ha disegnato fumetti. In queste sue fatture Hrvoje Radovanovic cercava di determinare chiaramente la base del contenuto di ogni sua creazione, di appoggiarsi sull'effetto autoctono dell’influenza degli elementi artistici esprimendo però la propria espressività, la propria poetica, l’emozione. E’ per questo che i suoi quadri e tutte le altre sue opere sono aperte con sincerità alla comunicazione con l’osservatore e tutto il suo opus creativo è diretto alla realizzazione di un evento artistico realmente autentico e di grande valore.
Purtroppo, l’opus creativo di Hrvoje Radovanovic non è presentato, catalogato ne valorizzato come meriterebbe. Nonostante la sua attività costante, nonostante fosse uno dei promotori della scena artistica della città (presente però in veste di giornalista, caricaturista e vignettista), il suo opus pittorico e stato presentato al pubblico raramente, in modo inadeguato ed incompleto. E’ per queste ragioni che la mostra di oggi ha un significato particolare. Contribuirà, siamo certi, alla (ri)affermazione di una serie di opere veramente rilevante, ma speriamo anche che sarà precursore di nuove opere di un artista in piena maturità creativa, opere da attendere con impazienza dal laboratorio artistico di Hrvoje Radovanovic.

Stan Rager - pseudonimo di Stanko Radovanovic (Zrnovacki) e Zvonimir Furtinger

Autore:
Sava Stepanov, critico d'arte
Kikinda, Novi Sad, 1999
traduzione: Mirna Radovanovic

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