La storia antica del Giappone, piena di lotte ed alleanze, viene raccontata attraverso le leggende che sono state raccolte in due importanti collezioni: "Kojiki" (712) e "Nihongi" (720).
La popolazione preistorica della Terra del Sol Levante probabilmente deriva da quella malese-polinesiana. Questa si è dapprima stabilita su una delle quattro isole principali, Kyushu, che insieme alle altre isole più piccole compone il Giappone, per poi diffondersi anche al Giappone centrale.
La storia dell'arte e della cultura giapponese in realtà è una storia dell'impatto delle ripetute ondate di influenze che giungevano prevalentemente dalla Cina, attraverso la Corea. Nell'accettare gli stimoli ed esempi esterni, il Giappone non è mai stato semplicemente imitativo; ha sempre adattato questi stimoli allo spirito giapponese , basato principalmente sull'ammirazione della bellezza della natura.
Lo sviluppo artistico di questa nazione guerriera, che in origine professava la religione autoctona scintoista (culto della natura e degli antenati), inizia intorno al VI secolo, adottando l'eredità della religione (Buddismo) e della cultura cinese (scrittura, carta, pittura, scultura, architettura, abbigliamento, acconciature, cerimonie di corte, organizzazione statale, calendario, astronomia, ecc.).
Fin dall'inizio l'arte giapponese si distingue per la sua semplicità e purezza, le sue caratteristiche essenziali, privilegiando la raffinata e decorativa armonia in maniera particolarmente evidente.
Una volta introdotta in Giappone, la scrittura ideografica o pittografica cinese si trasforma velocemente in scrittura giapponese in corsivo, KANA. La semplificazione di questa nel VIII-IX secolo genera la scrittura HIRAGANA per poi semplificarsi ulteriormente nel XII secolo, introducendo la scrittura KATAKANA.
Come i Cinesi, i Giapponesi scrivono in colonne verticali dall'alto verso il basso, concatenando le colonne da destra verso sinistra.
Periodi principali della civiltà giapponese:
- periodo PRE-BUDDISTA (fino alla metà del VI secolo)
- periodo ASUKA (552 - 645)
- periodo NARA (645 - 794)
- periodo HEIAN (FUJIWARA) (794 - 1185)
- periodo KAMAKURA (1185 - 1392)
- periodo MUROMACHI (1392 - 1573)
- periodo MOMOYAMA (1573 - 1615)
- periodo EDO (1615 - 1867)
- NUOVO GIAPPONE o periodo TOKYO (dal 1868 in poi), diviso in
- era Meiji (1868 - 1912)
- era Taisho (1912 - 1926)
- era Showa (od 1926 - 1989)
- era Heisei (1989 - ad oggi)
PITTURA
Ci sono 3 grandi stili di pittura giapponese noti al vasto pubblico:
YAMATO-E SUMI-E UKIYO-E
La pittura ha un ruolo principale nell'arte del Giappone. Come per la scultura, i primi pittori riconosciuti sono cinesi e coreani. Si ritiene che il primo pittore conosciuto, un sacerdote coreano di nome Doncho, introdusse nel 610 in Giappone le ricette per fare la carta e preparare i colori.
Doncho Horyuji Kondo affreschi
YAMATO-E
Anche se i primi esempi pittorici provengono dalla Cina, la pittura giapponese acquisisce la sua indipendenza molto presto. Come conseguenza del declino dell'influenza del buddismo, l'arte religiosa si "umanizza" e compare la pittura profana, la più caratteristica delle arti Giapponesi.
Essa è del tutto l'espressione dello spirito giapponese ed è perciò chiamata YAMATO-E, "la pura arte giapponese".
Questo stile ebbe inizio nel mezzo del periodo Heian; sebbene venissero dipinte anche delle scene religiose, il tema principale dello stile Yamato-e erano scene storiche, temi di aristocrazia, illustrazioni di opere letterarie, ritratti o scene di vita quotidiana...
Le principali caratteristiche della pittura Yamato-e sono: tratto sublime, colori chiari e tenui, Kasumi - nebbia, forme concise, figure contornate di nero, proporzioni irreali (uomo accanto alla casa - più grande della casa) e la sostanziale assenza delle ombre e della prospettiva.
La pittura Yamato-e non è mai completamente scomparsa. Ha continuato a svilupparsi nei secoli successivi, anche dopo la comparsa dello stile Ukiyo-e e delle stampe con blocchi di legno; anzi, i due stili a volte si fondevano.
SUMI-E (SUIBOKU)
In parallelo alla pittura Yamato-e, un altro stile, del tutto opposto, si stava sviluppando: la pittura monocromatica ad inchiostro* - SUMI-E o SUIBOKU.
*termine non proprio esatto, come spiegato nel post Sumi-e, la pittura ad inchiostro - senza inchiostro
Sesshu Toyo
Paesaggio
Sumi-e è un'arte delle linee e valori tonali dal nero profondo al bianco. E' caratterizzata dalla perfezione e dalla semplicità, dalla moderazione, purezza ed assenza di ornamento. Spesso usa la forma del rotolo verticale (kakemono) su cui di regola è dipinta un'unica scena (ritratto, paesaggio o fiori).
Il kakemono, insieme al vaso di fiori artisticamente disposti (ikebana), di solito decora una nicchia caratteristica degli interni giapponesi (tokonoma), pareti fisse e mobili (fusuma), o paraventi (byobu).
Utagawa Kuniyoshi
Una bella ragazza appende un dipinto nel tokonoma
UKIYO-E
![Pittura giapponese, Hokusai, papaveri](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVaS21MUclo8ebPNOKCC_izbbWHgWaImJDF9KrA7PNFcuFTQT7rwu6EiTTSVeUiwh_p8CHHnko2JGa54DbYu1HOw_VOTWqRJzUH5VLtMqzrQLv2rDM5xqcSTamNKrWtFcRg3VK9AajqWw6/s320/Hokusai_Papaveri_004.jpg)
Hokusai Papaveri
Il XVIII secolo porta una forte influenza della pittura a olio europea con l'arrivo dei commercianti olandesi. Nel 1857 apre la "Scuola d'arte occidentale" in cui insegnano artisti europei tra cui l'inglese Charles Wirgman e l'italiano Antonio Fontanesi.
Molti giovani artisti vanno a studiare in Europa.
Dal 1912 si distinguono due scuole di pittura: quella occidentale e quella giapponese. Le opere d'arte di queste scuole testimoniano ancora una volta la capacità del Giappone di adottare diversi stili ed influenze - senza mai soffocare la propria individualità.
L'arte attuale giapponese offre un nuovo e significativo contributo all'arte mondiale.
Mostra sugli Orientalisti italiani: "INCANTI DI TERRE LONTANE. HAYEZ, FONTANESI e la pittura italiana tra otto e novecento" Palazzo Magnani, Reggio Emilia, 4 febbraio - 29 aprile 2012
questo è veramente un bellissimo articolo!!! complimentei:)
RispondiEliminaGrazie, Anka! Complimenti anche a te che "metti in borsetta" il tuo sogno di rinnovare il mondo!
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